domenica 5 giugno 2011

Acquisti solidali e autogestione....! ach!


Squilla il cellulare, mi affanno per arrivare in tempo a rispondere prima che passi al telefono fisso, accidenti a me e a quando ho messo il trasferimento di chiamata!

Devo toglierlo accidenti altrimenti finisco per pagare sempre io!

Niente, non ho fatto in tempo, va bene rispondo sul fisso, uffa.

E’ Barbara “ciao Lore, senti per favore, io sono a Milano, non faccio in tempo, sta arrivando il corriere…” sento rumori di fondo lei parla in maniera concitata, non riesco a capire cosa voglia.
“Sta arrivando il corriere da Laura, mi dovevano avvertire ma non lo hanno fatto, accidenti puoi andare tu?” Evidentemente sta arrivando un ordine e non c’è nessuno da Laura per riceverlo, “ok capisco vedo di andare io, ma aspetta, mi sta squillando anche il cellulare” Rispondo al cell, è Laura.
“Ciao Lore, come va stavo pensando che…” la interrompo per dire a Barbara che all’altro orecchio ho in linea Laura “Ah! meno male, avvertila che vai tu allora!”
“Ciao Laura sono al tel con Barbara, dice che devo correre giù da te per l’ordine del tonno, dice che da te non c’è nessuno…” e Laura “ma no, io sono a casa” …. “aspé, che lo dico a Barbara…”

 
“Barbara, guarda che Laura è a casa…” ma lei insiste che devo andare anch’io così controllo che abbiano tutto “ va bene, va bene, vado e porto con me la stampa del googledoc, non ti preoccupare…”
Uahu! Non è facile stare dietro agli ordini del nostro piccolo gruppo d’acquisto.
Chiudo le due telefonate e vado in laboratorio per stampare l’ordine e poi raggiungere Laura.
Accidenti la stampante non ne vuole sapere, stampa solo una parte, rischio di non arrivare in tempo.
Nel frattempo mi richiama Laura, dice che il corriere ha circa 10 colli in più rispetto all’ordine, insomma un bel casino…

Il nostro Gruppo d’Acquisto Solidale (GAS), si è formato un annetto fa, io ero qui da poco e mi ci sono trovata dentro non so nemmeno io come, ma la cosa mi fa piacere e quindi cerco di partecipare più che posso alle attività che ci coinvolgono, certo però che siamo un bel gruppetto di anarchici mentali!

All’inizio ero un po’ titubante perché non sapevo bene come funzionava e non pensavo di essere “bene accetta” nel gruppo, a me si sa i gruppi di qualsiasi tipo essi siano mi sono sempre andati piuttosto stretti, è un mio limite, lo so.
I gruppi mi mettono in soggezione, non so perché, forse tutto è iniziato quando ero alle elementari ed ero l’unica che non sapeva spiegare che lavoro facesse mio padre, poi è continuato alle medie quando...
eh già, sono stata bocciata in seconda media per via di un ceffone, ma non ero io ad averlo ricevuto piuttosto la mia prof di matematica.
Sì è vero che quella materia non mi è mai piaciuta ma non era questo il motivo, piuttosto il fatto che mi sono sentita tirare per l’orecchio da dietro e io non avevo idea che fosse la professoressa, pensavo piuttosto ad uno scherzo di qualche compagna di classe.
Fatto stà che mi volto di scatto e mollo un ceffone alla prof! Giuro che non era intenzionale!
Ma lei l’ha presa sul personale e siccome non ero certo una tipetta tranquilla, questo mi valse la cacciata da “tutte le scuole del regno!”
Già, all’epoca si diceva così, quindi ai miei non rimase altra scelta che mandarmi a scuola dalle suore… Ma ci pensate voi!
Era appena il ’72 o ’73 al massimo e io vivevo a San Lorenzo a Roma, quartiere vicinissimo all’Università della Sapienza dove era appena passato il vento del ’68, i miei fratelli ne erano rimasti coinvolti, soprattutto il più grande e tutto il quartiere, tradizionalmente di sinistra, aiutava i manifestanti o meglio gli studenti, a nascondersi nei portoni e lanciava i limoni dalla finestra per aiutarli a proteggersi dai lacrimogeni e mia madre non faceva eccezione.
Insomma la scuola delle suore per me era la peggiore delle punizioni, al contrario delle mie compagne di scuola.
Io vestivo con i jeans, mandati direttamente da mio padre che all’epoca era stato inviato come giornalista a New York per non ricordo quale giornale, facevo colazione con i Kellogs, che nessuno sapeva cosa fossero, parlavo inglese e avevo amici americani.
Immaginate voi quanto fossi considerata strana nella mia classe di “damigelle di corte”!
Per me andare a scuola dalle suore era una punizione, mentre per le altre era un privilegio, non c’è che dire un punto di vista davvero differente!
Ricordo la Preside che il primo giorno di scuola mi dice: “Apolloni per favore domani cerca di non venire in pantaloni (erano jeans), vedi che tutte le tue compagne vestono con la gonna, dovresti metterla anche tu.” E io: “Vede signora (era una suora e io non sapevo come chiamarla in realtà), io non ho gonne se lei me le compra magari me le metto!”
Questa risposta mi valse una nota il primo giorno di scuola!
Non era cominciata tanto bene… e proseguì anche peggio!
In terza media, proprio nel bel mezzo degli esami, scappai di casa con mia sorella. Arrivai fino in veneto con l’autostop, io con un ragazzo di Napoli e mia sorella con un altro di non so dove. Certo mia sorella ha sempre asserito che lo fece solo per seguire me e assicurarsi che non mi succedesse niente di male, ma la verità è che dopo solo pochi giorni io facevo una vita e lei un’altra.
Comunque questo mio atteggiamento mi costò l’emarginazione dalle “damigelle di corte!”, ci misi un po’ per riuscire a conquistare l’amicizia di due sole ragazze, che ovviamente erano le più outsider della classe.
La mia non era una famiglia normale e ne portai il segno per parecchio tempo e forse lo porto ancora, solo che prima ne andavo fiera adesso un po’ meno.

Quindi entrare in un gruppo qui nell’Oltrepò mi spaventava parecchio, se ero considerata “strana” a Roma figuriamoci qui!
Invece mi sbagliavo, qui la stranezza è di casa… meno male!

Infatti ho trovato un bel gruppetto di pazzi che della stranezza ne hanno fatto normalità!
Per cui figuratevi come gestiamo gli ordini del nostro Gruppo d'Acquisto, ma nonostante tutto le cose funzionano, non so come ma alla fine i conti tornano e il gruppo funziona!

Siamo sempre tutti di fretta, nessuno risponde alle mail del gruppo, sporadicamente il forum funziona e qualcuno pubblica qualcosa, insomma un piccolo caos ordinato, ma...
...non ceercare di fare il furbo oppure prendere il sopravvento sugli altri perché allora si scatena il putiferio (giustamente) e mentre pensavi di essere nella totale indfifferenza scopri invece che tutti ma dico proprio tutti, si accogono di quello che fai o dici e ti riportano all'ordine.... certo sempre il nostro "ordine"!

Secondo me è magia!

Un saluto a tutti i gasisti dell'Oltrepò! Siamo meravigliosi!!!!






1 commento:

  1. Ciao loredana, descrizione perfetta del nostro gruppo d'acquisto, mi ci ritrovo alla perfezione. Un abbraccio.
    Massimo.

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